Francesca Gioacchini
Formato: Brossura
Genere: Romantico
Pagine: 219
Giudizio sintetico
"non importa il colore della pelle, basta che non sia musulmano [...] Non avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe successo"
Siamo nel
2003 e Alice vive a Londra dove si divide tra lavoro e vita sociale.
Un’italiana,
tra le tante, trasferitasi nella City londinese alla ricerca di un lavoro e di
un futuro dignitoso.
Alice,
divisa tra il lavoro e la vita sociale, incontra e si innamora di Kahil,
ragazzo nato in Francia ma Algerino di origine con cui dovrà convivere tra la
lontananza e la difficile accettazione di questa relazione da parte della
famiglia, soprattutto di lui.
Un racconto
scritto come un diario, dove Alice racconta e si racconta, dove le disavventure
sono all'ordine del giorno insieme alla voglia di sopravvivere in un mondo
multiculturale forse non ancora maturo.
Alice ci
racconta le sue giornate, tra ritardi al lavoro, cene con amici e conoscenti
londinesi e non, week-end in giro per l’Europa, viaggi romantici e reunion
familiari tra Roma e Londra.
La storia
con Kahil è il centro della vita movimentata di Alice che vive la relazione tra
la diffidenza della famiglia di lui e la sua personalità tutta da scoprire.
Tra risate,
cene, viaggi e situazioni imbarazzanti, una Bridget Jones nostrana, ci porterà
alla scoperta di Londra e dei numerosi “emigrati” del belpaese e ci farà
conoscere le diverse sfumature delle relazioni multiculturali.
Francesca
Gioacchini ci presenta una storia attuale e nella quale è bello tuffarsi e
apprezzarne le diverse sfumature.
Un punto di
vista interessante narrato in prima persona da una ragazza italiana
trasferitasi a Londra.
Proprio il
suo racconto in prima persona è un’opportunità di contatto e conoscenza di una condizione che accomuna
molti connazionali emigrati per necessità più che per piacere, che hanno
trovato una dimensione e una realtà moderna e variegata.
Alice ci aiuta
ad apprezzarne molti risvolti, a confrontarli con la “mentalità” tipica della
nostra nazione e, attraverso le sue disavventure, averne una panoramica
esaustiva ma soprattutto divertente.
Completa
questo ricco quadro di realtà sociale, il rapporto e l’accettazione di una
relazione “diversa” per cultura e origine che darà pepe in una vita già
speziata e condita.
Una lettura
piacevole e divertente, consigliata a chi ama le storie in prima persona, i
racconti e che vorrebbe confrontarsi e apprezzare i risvolti delle esperienze
di italiani all’estero.
Bellissimi e
apprezzati i ricordi legati a pezzi d’infanzia che ho rievocato piacevolmente, sono la ciliegina sulla torta e danno un valore aggiunto alla storia.
Qualche
dialogo inserito nella narrazione della storia avrebbe arricchito e dato più
sfumature alla storia, riempiendo quelle insaziabili curiosità legate
soprattutto all’accettazione di Alice all’interno della famiglia di Kahil.
“La vincerò
mai una pecora?” è un libro per curiosi, per giovani e per chi ha voglia di
confrontarsi con stili di vita differenti e riflessioni culturali attuali e
importanti.
Ultima nota...la copertina stupenda!!!
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