martedì 1 agosto 2017

Recensione di "Ritorno in Patagonia" di Chatwin e Theroux

Ritorno in Patagonia
Bruce Chatwin, Paul Theroux

Formato: Brossura
Genere: Viaggi
Pagine: 77
Editore: Adelphi edizioni


Giudizio Sintetico

“Ritorno in Patagonia” è un “libretto” per intenditori. E’ un piccolo gioiellino che unisce scritti e racconti frutto della penna di due mostri sacri della letteratura di viaggio.

Bruce Chatwin e Paul Theroux ci regalano – attraverso questo piccolo libro scritto in occasione di una conferenza tenuta alla Royal Geograpical Society – un racconto appassionato e appassionante di una terra straordinaria, remota, sempre in grado di esercitare grande fascino nei viaggiatori, anche in quelli dei tempi moderni, con lo zaino in spalla o intenti a fantasticare con la mente mentre stanno comodamente seduti in poltrona.

Non è un grande reportage di viaggio; è, però, un concentrato raffinato di raffinati aneddoti, curiosità e citazioni letterarie, un libro che scorre veloce (nella sua brevità), piacevole, di facile lettura e, al tempo stesso, di grande intensità.

L’amore e il fascino per la Patagonia, sono gli elementi che in queste pagine – non solo idealmente - avvicinano i due autori, diversi tra loro ma accomunati dall’amore per il racconto e per la scoperta, ispiratori di intere generazioni di ragazzi che, almeno una volta, hanno sognato di poter vestire gli abiti di coloro che hanno il privilegio di viaggiare e la sensibilità di scoprire, osservare e raccontare.

“Ritorno in Patagonia” è un bellissimo racconto a due voci non solo su quella che resta – ancora oggi – una delle terre più ricche di fascino ma, su alcuni dei suoi aspetti meno noti e carichi di mistero.
I racconti, specialmente quelli di viaggio, sono composti da parole che hanno l’obiettivo di esaltare la bellezza dei luoghi, di raccontare le emozioni degli autori, e di riportare nella mente dei lettori la bellezza che si presenta agli occhi di chi scrive; Chatwin e Theroux, però, hanno anche la raffinatezza e la sensibilità, non solo di raccontare un luogo ma, anche di proteggerlo, quasi a voler evitare che alcuni degli aspetti più genuini di questo luogo possano essere in alcun modo “alterati”, con il rischio di mutare l’equilibrio di un luogo che sprigiona un fascino immutato nel tempo e che genera atmosfere uniche, “patagoniche”.


Chatwin nacque a Sheffield, Yorkshire, nel 1940. Frequentò il Marlborough College, nel Wiltshire. Nel 1958 iniziò a lavorare per la prestigiosa casa d'aste londinese Sotheby's. Grazie alla sua brillantezza e sensibilità in materia di percezione visiva, ne divenne presto l'esperto impressionista.

Paul Theroux è uno scrittore statunitense.
fFglio di un franco-canadese e di una italiana, si è laureato in scrittura creativa presso l'Università del Maine, per poi specializzarsi a Syracuse e Urbino.
Ha pubblicato il suo primo romanzo, Waldo, nel 1967. Dopo aver terminato l'università ha vissuto 5 anni in Africa, luogo che ha ispirato i suoi successivi lavori: Fong and the Indians, Girls at playe Jungle lovers. Nel continente africano insegna e prende parte a missioni umanitarie.
Ha successivamente insegnato all'Università di Singapore prima di stabilirsi in Inghilterra.
Il suo romanzo più conosciuto è sicuramente The Great Railway Bazaar - by train through Asia, pubblicato nel 1975. Con The Mosquito Coast ha vinto il James Tait Black Memorial Prize per la narrativa nel 1981; dal romanzo, cinque anni dopo, è stato tratto l'omonimo film.
In Italia i suoi libri sono stati pubblicati da Baldini Castoldi Dalai (Hotel Honolulu, Ultimo treno della Patagonia, O-Zone, Gallo di Ferro. In treno attraverso la Cina, Mosquito Coast, Ultimi giorni a Hong Kong, Dark Star Safari), Mondadori (Costa delle zanzare) e Frassinelli (Da costa a costa).
Ha collaborato altresì con settimanali e mensili, quali Playboy, Esquire e The Atlantic Monthly.


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