L'anno è iniziato e i buoni propositi per 365 giorni di sane letture ci sono tutti!
Oggi vogliamo segnalarvi le nuove uscite delle case editrici con cui collaboriamo, sicuri che troverete spunto per nuove, interessanti e bellissime letture.
Per attraversare il gelo dell'inverno, un buon the caldo e un libro fanno sempre la differenza!
Adelphi
Roberto Bolaño
Il gaucho insopportabile
Data di Uscita: 9 Gennaio 2017
L’ultima, stupefacente, silloge di racconti del più insopportabile, del più imperdonabile, del più bellicoso scrittore sudamericano.
Nella rete sterminata di gallerie delle fogne si aggira un topo poliziotto (il nipote della famosa cantante Jose$ne!) alla ricerca di un feroce assassino.
Uno scrittore argentino fa uno strano viaggio a Parigi, dove si ritrova a far l’amore con una puttana «come se tutti e due non sapessero fare altro che amarsi». Un avvocato bonaerense abbandona tutto per andare a vivere nel deserto insieme ai gauchos, i bovari della pampa argentina.
Sono solo tre dei sette, perfetti, pannelli che compongono l’ultimo libro consegnato da Bolaño al suo editore – un libro che lo scrittore chiude parlando apertamente della sua malattia, dell’approssimarsi della morte, e del suo violento amore per la letteratura e per la vita.
Nato a Santiago del Cile nel 1953 e morto a Barcellona nel 2003, Roberto Bolaño è diventato – soprattutto dopo la pubblicazione, nel 2008, della traduzione inglese di 2666 – una sorta di «icona pop» della letteratura contemporanea, e oggi schiere di giovani americani percorrono i deserti messicani a bordo di corriere sgangherate sulle orme dei suoi personaggi. Adelphi lo ha accolto nel suo catalogo nel 2007, proprio con 2666, il suo ultimo romanzo, pubblicato postumo; nel 2016 ha mandato in libreria Notturno cileno. El gaucho insufrible è apparso, anch’esso postumo, nel 2003.
Le battute memorabili di Feynman
A cura di Michelle Feynman
Traduzione di Franco Ligabue
«La collana dei casi»
Data di Uscita: 9 Gennaio 2017
«Il mondo è un caos dinamico di cose tremolanti, se lo si guarda nel modo giusto». Richard Feynman – genio scientifico reso celebre dalla felice perspicuità delle sue lezioni e dei suoi scritti, oltre che dalle esplorazioni quantistiche che gli valsero il premio Nobel – non temeva di sconfinare in territori estranei alla sua materia, mosso com’era da un’insaziabile curiosità fanciullesca e armato di un’intelligenza analitica giocosa e spietata.
A oltre trent’anni dalla morte, Michelle Feynman ha setacciato opere edite, carte personali, conferenze, lezioni e interviste, per trarne un memorabile florilegio di idee e riflessioni illuminate dai lampi di un’immaginazione che ammetteva come unico limite la compatibilità con le leggi note della fisica.
Richard P. Feynman (1918-1988), fisico teorico premiato con il Nobel nel 1965 per il suo lavoro sull’elettrodinamica quantistica, è l’autore delle leggendarie lezioni di $sica raccolte nei volumi Sei pezzi facili e Sei pezzi meno facili, rispettivamente pubblicati da Adelphi nel 2000 e nel 2004. L’ultima sua opera apparsa presso la casa editrice è Il senso delle cose (2012). Michelle Feynman (nata nel 1968) ha curato anche l’epistolario del padre, edito da Adelphi nel 2006 sotto il titolo Deviazioni perfettamente ragionevoli dalle vie battute.
Giampaolo Rugarli
La troga
«gli Adelphi»
L’Italia torbida, grottesca e sanguinaria degli anni Settanta e Ottanta in una trama delle più stupefacentie oltraggiose.
«[Nella Troga] si intravedono tanti di quegli elementi che appartengono alla storia italiana dell’ultimo mezzo secolo che si finisce col leggerlo come se quella storia appunto fosse stata reinventata in una sfera surreale, metafisica: da sogno, da incubo ... il lettore ne ha come un senso di sdoppiamento: mentre segue con divertimento il vertiginoso ritmo della vicenda “inverosimile” ne va riscontrando nella memoria i particolari “veri” ... tutta la cronaca della corruzione italiana di questi anni confluisce nel libro, vi si amalgama, vi si esalta: con feroce allegria, con allegra ferocia» (Leonardo Sciascia»).
Giampaolo Rugarli (1932-2014), autore di numerose opere, ha esordito nel 1987 con Il superlativo assoluto. La troga, suo secondo romanzo, è apparso – suscitando non poco clamore – nel 1987.
Iperborea
TUTTO QUELLO CHE NON RICORDO
Data di Uscita: 20 Gennaio
Il tentativo di rispondere a queste domande, più che mai attuali, non può prescindere da un’analisi della storia del nostro Paese che ponga al centro il mito della rivoluzione. Un mito non soltanto italiano, ma che in Italia si è dimostrato particolarmente vitale e incisivo. Un’idea potente e trasversale, fonte allo stesso tempo di grandi speranze e di luttuose tragedie: la patologia di un secolo, il Novecento, segnato da guerre e totalitarismi.
Questa è la storia di Samuel, un ragazzo che ha perso tragicamente la vita: è stato un incidente o un suicidio? Un giovane scrittore incontra tutti quelli che lo conoscevano per ricostruire attraverso le loro parole chi era
veramente Samuel: l’amico speciale Vandad, ora in carcere; la Pantera, artista underground a Berlino; il grande amore Laide, attivista per le donne migranti; l’arzilla nonnina a cui la malattia sta strappando la memoria.
veramente Samuel: l’amico speciale Vandad, ora in carcere; la Pantera, artista underground a Berlino; il grande amore Laide, attivista per le donne migranti; l’arzilla nonnina a cui la malattia sta strappando la memoria.
Un appassionante puzzle di voci si compone con la suspense, i colpi di scena e le contraddizioni di un’indagine a presa diretta in cui ciascuno racconta la sua personale verità. E mentre capiamo di non poterci fidare fino in fondo di nessuno veniamo risucchiati nel ritratto commovente, esilarante e irresistibilmente umano di un ragazzo che abbraccia il mondo con la spontaneità pura di un bambino. Uno smemorato cronico alla continua ricerca di esperienze indimenticabili, che annota su miriadi di quaderni per combattere la sua paura dell’oblio. Un outsider tenero ed enigmatico, forse un poseur, forse un sognatore sfruttato dalle persone che più amava, a cui ci affezioniamo come a un amico che ci fa osservare con uno sguardo nuovo il nostro rapporto con gli altri e con la vita.
Tutto quello che non ricordo è una storia d’amore e di amicizia, di tradimento e autoinganno, ma è anche un romanzo sulla perdita, sul tempo che abbiamo, sul nostro bisogno di ricordare ed essere ricordati, e sulle parole a cui ci aggrappiamo nella speranza o nell’illusione di cambiare tutto quello che è stato.
FAIR PLAY
Data di Uscita: 27 Gennaio
Dalla celebre autrice finlandese dei Mumin, una tenera, delicata, luminosa storia d’amore e di amicizia tra due artiste straordinarie.
Mari e Jonna, due artiste, due atelier ai capi opposti di un grande edificio sul porto di Helsinki, e una casetta condivisa su una piccola isola solitaria davanti al mare aperto. Mari scrive, illustra, sogna, si fa domande, accoglie un maestro burattinaio russo che sacrifica il sonno all’arte, si appassiona a una donna sola al mondo che le chiede il senso della vita. Jonna dipinge, intaglia il legno e trova risposte, cerca di catturare la realtà con la sua cinepresa, ama i film western di serie B e i capolavori di Fassbinder, e mette mano al fucile da caccia quando c’è bisogno di una «sana spietatezza».
Le loro personalità si scontrano e si confrontano attraverso dialoghi sagaci e silenzi che non hanno bisogno di parole, unite da un’urgenza creativa che riesce ogni volta a gettare una luce nuova sulle cose e sulla natura umana, a trasformare la quotidianità in una riserva di piccole epiche fuori dall’ordinario e di inattese rivelazioni.
Definito da Ali Smith «una vera opera d’arte», Fair play è una partita a due, un gioco sottile tra due donne fieramente indipendenti che con ironia e nel rispetto inviolabile dei reciproci spazi mantengono sempre vivo uno scambio autentico, pungente, eppure pieno di tenerezza. Con la sua finezza di lingua e di sguardo, capace di cogliere il significato racchiuso nel gesto più semplice, Tove Jansson traduce in un gioiello letterario il rapporto con la donna con cui ha condiviso quarant’anni di lavoro e di vita, in un equilibrio lieve e rivoluzionario, all’insegna di quella libertà che accompagna una riuscita storia d’amore.
Marsilio
L'angelo di neve
Siglufjörður, cittadina di pescatori nel punto più a nord dell’Islanda, accessibile dal resto del paese solo attraverso un vecchio tunnel, è soffocata dalla morsa dell’inverno.
La temperatura è ben al di sotto dello zero, il vento scuote le tegole, e la neve che cade incessante da giorni la fa sembrare un luogo incantato dove tutto può succedere. Finché qualcosa di inaspettato succede davvero. Una giovane donna viene ritrovata in un giardino priva di sensi, in una pozza di sangue. Un vecchio scrittore muore nel teatro locale in seguito a una caduta.
Ari Þór, ex studente di teologia diventato poliziotto quasi per caso, si immerge nell’indagine malvolentieri, stretto tra la nostalgia della fidanzata rimasta a Reykjavík e la diffidenza di una comunità che fa fatica ad accoglierlo. In un clima di tensione claustrofobico, dovrà imparare a farsi largo tra l’attenzione morbosa della stampa e i segreti dei residenti, a convivere con le bufere sferzanti e a trovare la strada della verità in un buio senza fine.
La temperatura è ben al di sotto dello zero, il vento scuote le tegole, e la neve che cade incessante da giorni la fa sembrare un luogo incantato dove tutto può succedere. Finché qualcosa di inaspettato succede davvero. Una giovane donna viene ritrovata in un giardino priva di sensi, in una pozza di sangue. Un vecchio scrittore muore nel teatro locale in seguito a una caduta.
Ari Þór, ex studente di teologia diventato poliziotto quasi per caso, si immerge nell’indagine malvolentieri, stretto tra la nostalgia della fidanzata rimasta a Reykjavík e la diffidenza di una comunità che fa fatica ad accoglierlo. In un clima di tensione claustrofobico, dovrà imparare a farsi largo tra l’attenzione morbosa della stampa e i segreti dei residenti, a convivere con le bufere sferzanti e a trovare la strada della verità in un buio senza fine.
Ragnar Jónasson (1976) vive a Reykjavík. Avvocato e giornalista, insegna diritto d’autore all’università ed è anche un noto traduttore (sue le traduzioni di Agatha Christie in islandese). È l’autore della serie Dark Iceland, un successo internazionale, di cui L'angelo di neve è il primo episodio.
Ribelli d'Italia
Il sogno della Rivoluzione da Mazzini alle Brigate rosse
Perché ancora oggi in Italia stenta ad affermarsi una cultura politica riformista?
Per quale motivo persistono, tanto a destra quanto a sinistra, consistenti tracce di populismo e di estremismo? Perché abbiamo avuto il più grande Partito comunista dell’Occidente e non è riuscita a mettere radici una solida socialdemocrazia di tipo europeo? E su quale terreno affonda le radici il terrorismo, da noi così virulento?
Per quale motivo persistono, tanto a destra quanto a sinistra, consistenti tracce di populismo e di estremismo? Perché abbiamo avuto il più grande Partito comunista dell’Occidente e non è riuscita a mettere radici una solida socialdemocrazia di tipo europeo? E su quale terreno affonda le radici il terrorismo, da noi così virulento?
Il tentativo di rispondere a queste domande, più che mai attuali, non può prescindere da un’analisi della storia del nostro Paese che ponga al centro il mito della rivoluzione. Un mito non soltanto italiano, ma che in Italia si è dimostrato particolarmente vitale e incisivo. Un’idea potente e trasversale, fonte allo stesso tempo di grandi speranze e di luttuose tragedie: la patologia di un secolo, il Novecento, segnato da guerre e totalitarismi.
In questo libro Paolo Buchignani traccia un percorso che, dal Risorgimento agli anni di piombo, mostra la fortuna e la longevità della rivoluzione: «tradita», «incompiuta», via via corredata da varie denominazioni, così seducente e popolare da essere stata per tanto tempo, più o meno consapevolmente e strumentalmente, abbracciata anche da coloro che rivoluzionari non erano.
Emerge con forza come, al di là della volontà di uomini, partiti, élite intellettuali, spesso mossi da sincere intenzioni di rinnovamento e di giustizia sociale, il richiamo alla rivoluzione abbia avuto esiti deleteri e abbia costituito un ostacolo rispetto all’affermazione di una cultura politica autenticamente democratica e riformista.
Una cultura di cui, specialmente in questa fase storica, si avverte la necessità, per affrontare con efficacia le drammatiche sfide del nostro tempo.
Paolo Buchignani (Lucca 1953), studioso di storia della cultura italiana del Novecento, ha pubblicato numerosi saggi sulle avanguardie e sul fascismo, tra cui: Un fascismo impossibile. L’eresia di Berto Ricci nella cultura del ventennio (1994), Fascisti rossi. Da Salò al Pci: la sconosciuta migrazione. 1943-53 (1998), La rivoluzione in camicia nera. Dalle origini al 25 luglio 1943 (2006). Collabora a «Nuova Storia Contemporanea». È docente di Storia Contemporanea all’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria.
Giorgio Crovato, Alessandro Rizzardini
Attraverso un’accurata ricerca supportata da immagini e documenti inediti, il libro ripercorre quasi un secolo di storia tra Ottocento e Novecento dal particolare punto di vista dell’attività fisica alle origini degli sport moderni a Venezia, valorizzando il basilare contributo di Costantino Reyer e Pietro Gallo.
Dei due ginnasiarchi sono rimasti oggi non solo il ricordo, magari sfumato, ma anche una traccia viva e presente del loro operato: sono considerati tra i padri fondatori della ginnastica in Italia, precursori dell’educazione fisica e di tanti sport oggi praticati.
Reyer e Gallo scelsero il nord-est per avviare la propria opera, che li vide impegnati in un contesto più ampio, sia nazionale sia europeo. Tante le iniziative che avviarono, con il concorso di collaboratori e allievi che a loro volta si distinsero in variegate discipline fondando nuove società o dedicandosi all’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado, e coinvolgendo giovani e adulti, bambini e bambine, istituzioni pubbliche e private.Dalla ginnastica alla voga, dalla scherma all’atletica, dal calcio alla pallacanestro, il territorio veneto ospitò numerosi e qualificati eventi.
Fazi Editore
Patricia Nell Warren
A metà degli anni Settanta, l’allenatore Harlan Brown viene cacciato dalla prestigiosa Penn State University per sospetta omosessualità. Perde tutto – famiglia, lavoro, amici –, e trova rifugio dal suo passato e da se stesso in un piccolo college di New York, dove cerca di mascherare il proprio conflitto sessuale con un’esistenza il più spartana e conformista possibile.
Si è fatto una promessa che ha intenzione di mantenere: non innamorarsi mai più di un uomo. Ma la sua vita viene nuovamente sconvolta quando tre giovani atleti si presentano nel suo ufficio: l’esuberante Vince Matti, il timido Jacques LaFont e il ventiduenne Billy Sive, un potenziale grande talento per i diecimila metri.
Vittime a loro volta di discriminazione sessuale, non vogliono rinunciare ai propri sogni.
L’uomo è profondamente diviso: se accetterà di allenarli, alimenterà i pettegolezzi su di lui, ma i tre hanno stoffa e questa potrebbe essere la sua ultima occasione di puntare in alto. Alla fine, poste condizioni ferree, accetta di prenderli sotto la sua ala. Harlan è subito affascinato dal talento di Billy e capisce che il ragazzo ha le qualità per partecipare alle Olimpiadi di Montréal del ’76.
Quando, molto presto, la sua ammirazione si trasforma in una sensazione che non provava da anni, deve fare la scelta più difficile della sua vita: combattere i propri sentimenti o uscire allo scoperto e sfidare l’ultraconservatore establishment sportivo, rischiando di far sfumare per sempre il sogno olimpico dei tre ragazzi. Amore, passione e lotta politica si fondono così in un crescendo di tensione, fino all’esplosivo finale, giocato sullo spettacolare palcoscenico olimpico.
Paul Beatty
Nato a Dickens - ghetto nella periferia di Los Angeles - il protagonista è rassegnato al destino del californiano della classe medio-bassa. Cresciuto da un padre single, controverso sociologo, ha passato l'infanzia fungendo da soggetto per una serie di studi psicologici sulla razza.
Gli è sempre stato fatto credere che il lavoro pionieristico del padre sarebbe stato accorpato in un memoir che avrebbe risolto i problemi economici della famiglia.
Ma quando il padre viene ucciso dalla polizia in una sparatoria, si rende conto che non esiste nessun memoir: l'unico lascito del genitore è il conto del funerale low cost.
Fomentato da quest'imbroglio e dallo sfacelo generale della sua città, il protagonista si dà da fare per riparare a un altro torto subito: Dickens è stata letteralmente cancellata dalle carte geografiche per risparmiare ulteriore imbarazzo alla California. Dopo aver arruolato il più famoso residente della città - Hominy Jenkins, celebrità caduta in disgrazia -, dà inizio alla più oltraggiosa delle azioni concepibili: ripristinare la schiavitù e la segregazione nella scuola locale...
Il Saggiatore
Giacomo Debenedetti
Il personaggio-uomo
In libreria dal 12 Gennaio
«Lo sanno tutti che sono d’attualità i critici-scrittori. Debenedetti
è il maggiore di essi.»
Walter Pedullà
In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Giacomo
Debenedetti, il Saggiatore riporta in libreria la sua opera
capitale con una nuova prefazione di Raffaele Manica.
Ideatore della collana «le Silerchie», collaboratore di Alberto Mondadori
e tra i fondatori del Saggiatore, Debenedetti è stato uno
dei più grandi critici letterari e scrittori del secolo appena trascorso,
che ha operato non solo nell’ambito letterario, ma anche in
quello musicale, scientifico e delle arti figurative, mettendo a punto
un sistema interpretativo assolutamente inedito nel panorama
culturale italiano.
Il pensiero critico di Debenedetti è espresso
con illuminante chiarezza in queste pagine, che indagano – in un
vero e proprio itinerario psicologico e letterario – la «questione
uomo» e l’idea di romanzo.
Il personaggio-uomo uscì postumo nel 1970, raccogliendo vari
saggi di Debenedetti: «Commemorazione provvisoria del personaggio-uomo»
(1965), «Un punto d’intesa sul romanzo moderno?»
(1963), «Il personaggio-uomo nell’arte moderna» (1963),
«Con gli occhi chiusi» (1963), «Puccini e la “melodia stanca”»
(1961), «Il tarlo in valuta oro» (1959), e infine la relazione accademica
«Vittorini a Cracovia» (1967).
La nostalgia del personaggio-uomo,
profondamente avvertita da Debenedetti, è al centro
di quest’opera, così come la convinzione che i valori della letteratura
vadano sottratti alle lusinghe della civiltà di massa, per essere
restituiti al lettore nel loro statuto universale. Il compito del
critico consiste, allora, nel superare la mera attualità e traghettare
ai posteri i valori assoluti dell’arte.
Con la riproposta del Personaggio-uomo, il Saggiatore intende
rendere omaggio a uno degli intellettuali che più hanno contribuito
a formare l’identità «illuminista» della casa editrice, per la
quale curò la pubblicazione di oltre 250 volumi.
Stefano Agosti
Rimbaud
«Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente.
Il Poeta si
fa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza
di tutti i sensi.» E veggenti bisogna essere, per afferrare la
poesia di Rimbaud.
La «sregolatezza di tutti i sensi» è la qualità
necessaria e non sostituibile per captare il segnale dei suoi versi.
Un oracolo che richiede un altro oracolo per la comprensione del
vaticinio.
Autore di liriche, poemi in prosa e prose poetiche, Arthur Rimbaud
– il genio adolescente, il profeta del mistero della parola – è
universalmente noto soprattutto per il sonetto Vocali, fino a oggi
ritenuto imperscrutabile testimonianza poetica del deragliamento
dei sensi.
Stefano Agosti penetra nel santuario di Rimbaud: legge il sonetto
Vocali e decifra la grammatica della visione di uno dei più insolvibili
enigmi letterari: A come Alpha, O come Omega, e i vocaboli
che danno accesso all’Oriente mentale del poeta: escremento,
aurora, sangue, buio, acqua. Seguendo un’intuizione felice, ne
svela il segreto, restituendo una lettura del sonetto che lascia
stupefatti e ricostruendo un Rimbaud inedito che non potrà non
esercitare duratura presa sul nostro immaginario.
Frutto di più di quarant’anni di inesausto lavoro di ricerca sul testo
e sulle fonti, Rimbaud è tanto un atto d’amore nei confronti
del più inafferrabile e maledetto dei poeti decadenti, quanto una
prova del potere che l’intelligenza critica sa ancora esercitare.
Allen Ginsberg
Non finché vivo
Poesie inedite 1942-1996
In libreria dal 19 Gennaio
Per cinquant’anni – da quando era un ragazzo fino a pochi giorni
prima di morire, nell’aprile del 1997 – Allen Ginsberg non ha mai
smesso di scrivere. La sua opera è un unico, ininterrotto flusso
d’inchiostro che scorre in opere come Urlo, Kaddish e La caduta
dell’America, riversandosi con la stessa forza in una produzione
intensa e fino a oggi introvabile, affidata a riviste, fogli di
protesta, reading improvvisati e lettere ad amici come Kerouac e
Snyder. Poesie scritte di giorno e di notte, a casa, a bordo di un
aereo, in Cina o in Colorado, a Parigi o a Lima: Non finché vivo
raccoglie per la prima volta questi testi, inediti in Italia, componendo
un’autobiografia letteraria, un’intera vita in versi.
Lo sguardo talmudico e beat, buddhista e whitmaniano di Ginsberg
si posa con inquietudine sulle violenze della polizia e l’oppressione
politica; si allarga sulle vastità dell’America con toni visionari;
ripiega nei ricordi struggenti dell’infanzia nel New Jersey; resta ipnotizzato
dalla fiamma della candela che lo accompagna nella veglia
mentre il padre, appena morto, trascorre la prima notte nella
sua «nuova eternità». Il suo profondo senso dell’amicizia nutre
poesie come quelle in memoria di Carl Solomon, dedicatario di Urlo;
la sua lingua proteiforme, ironica e allucinata precipita nell’angoscia
dei paesaggi metropolitani o si fa rapire dalla sensualità di
corpi che insieme si muovono, «invisibilmente sognando».
A vent’anni dalla morte di Allen Ginsberg, il Saggiatore organizza
eventi a lui dedicati in diverse città e propone questa raccolta
inedita, testimonianza unica di uno dei maggiori poeti del Novecento,
capace di vivere il proprio tempo e di trascenderlo in versi
in cui la realtà finisce per deflagrare nell’incanto della materia,
guidato dalla consapevolezza che «La luna nella goccia di rugiada
è quella vera / La luna in cielo è illusione».
Alberto Cadioli
Letterati editori
Attività editoriale e modelli letterari
nel Novecento
In libreria dal 19 Gennaio
In questa edizione completamente rinnovata di Letterati editori
– a un tempo saggio di storia della cultura letteraria e fortunata
incursione teorica nei meccanismi dell’editoria – Alberto Cadioli
ridefinisce la categoria del «letterato editore» da lui stesso
coniata: homme de lettres a vario titolo impegnato in una casa
editrice, il cui intervento può essere considerato da una parte la
testimonianza della sua personalità artistica, dall’altra il segno
della sua militanza, della volontà di incidere sul tempo in cui vive.
All’inizio del secolo scorso, quando l’era del mecenatismo è ormai
un lontano ricordo e l’intellettuale in crisi deve arrabattarsi per
trovare nuovo status e nuovi mezzi di sostentamento, Papini e
Prezzolini si danno all’editoria loro malgrado, esplorando la contraddizione
tra missione e mercato col timore che le Muse della
creatività vengano cacciate dalle Sirene dell’industria.
A cavallo
degli anni venti e trenta, invece, gli scrittori legati a Solaria fanno
dell’editoria uno strumento di intervento nel mondo, un mezzo
attraverso cui proporre un modello di cultura alternativo rispetto a
quello diffuso dai programmi delle grandi case editrici.
A Seconda
guerra mondiale conclusa, la creazione della Biblioteca Universale
Rizzoli su iniziativa di Luigi Rusca amplia il pubblico dei lettori e
dà la possibilità di leggere a chi fino a quel momento non se l’è
potuto permettere.
A partire da un’ampia messe di dati, e con grande chiarezza ed
efficacia espositiva, Letterati editori è una guida attraverso la letteratura
del Novecento italiano, che mostra come i più grandi
autori che il nostro paese abbia espresso – Elio Vittorini e Vittorio
Sereni, Giacomo Debenedetti e Italo Calvino – siano stati forse
ancora più grandi innovatori della cultura e della sensibilità poetica,
ispiratori del cambiamento sociale e plasmatori dell’orizzonte
nel quale ancora oggi ci muoviamo.
Intrecci edizioni
Come candele nella notte
di Maurizio Roccato
Come candele nella notte è il nuovo libro di Maurizio Roccato. Un giallo, scritto molto bene, da un autore che non è affatto un esordiente, al suo attivo ha già tre libri.
Il libro è uscito da circa un mese e abbiamo già un’ottima rassegna stampa, tanto che il libro sta andando letteralmente a ruba. Nelle prossime settimane l’autore sarà intervistato da Prima Radio e in diretta ci svelerà qualche retroscena della trama.
Il libro di Maurizio Roccato è stato fortemente voluto da un nostro redattore che è rimasto folgorato dalla sua scrittura, dalla trama e dai personaggi. Difatti tutta la redazione se ne è totalmente innamorata, tanto che grafico e correttrice di bozze sono stati completamente travolti da questo testo.
La verità è che il libro di Maurizio Roccato è scritto da un autore che sa fare questo mestiere e lo sa fare molto bene. Che ha studiato, che è stato affiancato da un editor per valorizzare il testo, il cui risultato è un’opera letteraria di livello.
Il mistero del libro è ambientato in un faro, sulle coste della Bretagna, la cui porta era chiusa dall’interno. Un vero e proprio intrigo in cui il lettore sarà completamente catturato dalla curiosità di sapere la verità e la conseguente soluzione del mistero. Una vera e propria sfida al lettore.
La storia narrata prende spunto da fatti realmente accaduti, che hanno quindi un fondamento storico; tanto che il libro è arricchito dalla prefazione di Louis Cozan, il Vecchio guardiano dei fari di La Teignouse e Grands Cardinaux nel mar d’Iroise che lo rendo completo e allo stesso tempo unico nel suo genere.
Una lettura coinvolgente, matura e appassionante adatta agli amanti del genere giallo e non.
Harper Collins
Scia di sangue
di KARIN SLAUGHTER
Quando il cadavere di un ex poliziotto viene trovato in un cantiere
abbandonato di Atlanta, l'agente speciale Will Trent capisce subito che quello potrebbe essere il caso più rischioso di tutta la sua carriera. Una scia di impronte insanguinate rivela che c'era qualcun altro sulla scena del crimine, una donna, ferita, che ha lasciato quel luogo di morte ed è svanita nel nulla. Non solo: quella donna appartiene al suo passato. L'indagine si fa ancora più delicata quando si scopre che il proprietario del cantiere è Marcus Rippy, uno dei personaggi più influenti e chiacchierati della città, una stella del basket con agganci politici e uno stuolo di avvocati pronti a difenderlo anche dalle accuse più infamanti. Come quella di stupro, con cui Will ha tentato invano di incastrarlo qualche tempo prima. Quello che Will deve decifrare è un rompicapo pericoloso, perché ogni rivelazione potrebbe distruggere la sua carriera e le persone a cui tiene. Ma non ha scelta. E quando Sara Linton, il nuovo medico legale del Georgia Bureau of Investigation e sua compagna, gli spiega che la donna scomparsa ha solo poche ore di vita prima di morire dissanguata, sa cosa deve fare.
L'attesissimo ritorno della serie più popolare di Karin Slaughter, un thriller perfettamente bilanciato nelle sue componenti psicologiche e investigative, elettrizzante, complesso e senza respiro.
Le due metà del mondo
di MARTA MOROTTI
Maria ha diciannove anni, vive a Torino e ha appena finito gli esami di
maturità. Vorrebbe fare la psicologa ma è destinata invece, alla fine dell'estate, ad entrare in fabbrica, come suo padre. Maria si è costruita un mondo tutto suo, curato in ogni minimo particolare, un mondo che le garantisce un'apparente sicurezza, che di fatto non possiede. Una parte della sua vita è come chiusa in una scatola e ciò che le serve veramente è una chiave che le permetta di aprire quella scatola e di far uscire ciò che la sua mente e il suo cuore rifiutano di accettare. Arriva un momento infatti, in cui, costretta a lasciare l'ambiente protetto in cui è cresciuta, comincia a sentirsi attratta da un'esistenza fatta di cose normali, concrete, che le offre la possibilità di sciogliere le catene alle quali ormai è abituata da troppo tempo. Ma come lasciarsi andare a una nuova vita e smettere di combattere? L'ombra di un fratello ingombrante e di un padre assente continuano a trattenerla in una prigione in apparenza dorata, fino a quando, inaspettatamente Maria dovrà fare i conti con sentimenti nuovi che cambieranno la sua vita per sempre.Impero di polvere
di ELEANOR HERMAN
Colonne di fumo si levano dai campi di battaglia della Macedonia, mentre nuovi amori sbocciano e un'antica magia pulsante di rabbia minaccia di ridurre l'impero in polvere.
Dopo aver vinto la sua prima battaglia, il Principe Alessandro lotta per diventare il sovrano di cui il suo regno ha bisogno, ma la differenza tra un re e un tiranno è una linea sottile, che diventa sempre più labile di fronte alle nuove minacce.
Nel frattempo Efestione, caduto in disgrazia per aver ucciso l'uomo sbagliato, deve portare a termine una pericolosa missione in Egitto insieme a Katarina, senza lasciarsi sfuggire il devastante segreto di una profezia che forse la riguarda.
Jacob, intanto, deciso a dimenticare il suo primo amore, ha giurato di eliminare dalla faccia della terra l'antica magia del sangue ed è convinto che Cynane, la principessa sua prigioniera, sia la chiave che consentirà ai Cavalieri esariani di distruggere la Macedonia.
E Zofia, benché in catene, continua a cercare i Divoratori di spiriti anche se prima deve vedersela con i segreti dell'uomo bellissimo – e letale – che l'ha catturata.
Nel secondo romanzo della serie Stirpe di Dei e di Re, Eleanor Herman reinterpreta uno dei personaggi più affascinanti della storia antica, Alessandro il Grande, la cui vita è stata talmente straordinaria che persino i fatti sembrano frutto della fantasia.
Prossimo appuntamento il 31 Gennaio per presentarvi le uscite di Febbraio!! Buon fine settimana!!!!
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