Colazione da Tiffany
Truman Capote
Formato: Brossura
Editore: Garzanti
Pagine: 128
Giudizio sintetico:
Holly Golightly, attrice
mancata, è un personaggio poetico dalla personalità variegata e complessa.
La sua vita è una ricerca
infinita di “un posto nel mondo” tra frequentazioni discutibili, “paturnie”
raffinate, mondanità ed eccessi che marcano l’apparente superficialità.
L’incontro con il vicino
di casa saprà mettere in luce la vera Holly in un lungo ricordo vissuto con
nostalgia.
Recensione:
Chi non ha visto il film “Colazione da Tiffany” e non si è
innamorato degli occhioni azzurri di George Peppard e di Audrey Hepburn, del
suo tubino nero di Givenchy, della collana di perle multifili e del suo stile
newyorkese?
Eppure, per Truman Capote (e per chi ha letto prima il libro
e poi visto il film), la scontata trasposizione di Holly dal libro al cinema
poteva ricadere solo su Marilyn Monroe.
Così non è stato, e il resto è
leggenda.
Ma oltre a questa “piccola” differenza, l’intera narrazione
diverge per molte cose dalla versione cinematografica, tanto che si può
tranquillamente parlare di una storia a sé, di due personaggi simili, di luoghi
e intrecci somiglianti ma opposti nella corteccia più profonda.
Da una parte, il misterioso narratore senza nome che in un
lungo flashback rivive, grazie ad una fotografia, l’incontro, le avventure
vissute e il rapporto controverso con la bella ma discutibile Holly Golightly.
Dall’altra, Holly che vive in un mondo a se stante, un’ ”Alice nel paese delle
Meraviglie” che, senza bianconiglio ma con solo un gatto randagio senza nome,
vive ogni giorno saltando tra uomini facoltosi, feste mondane e ricerca senza fine e limiti di lusso
e piacere.
Grazie al misterioso narratore senza nome, la vera Holly
viene a galla con tutte le insicurezze, i dolori passati e una vita alle spalle
da cui è fuggita.
Holly è alla ricerca del suo posto nel mondo e di quella
sensazione di serenità che sfiora ma della quale non riesce ad appropriarsi se
non davanti alla gioielleria Tiffany sulla 5th Avenue con una bevanda calda e
una brioche.
Grazie a questo amore intenso riuscirà Holly a distogliere
l’attenzione dall’egoismo, dalla superficialità che le sono costate troppo
nella vita?
…Se avete visto il film non pensate certo di avere la
risposta in tasca…
Un libro che mi ha stupito per la diversità netta dal film,
ma che si rivela estremamente semplice, piacevole e compagno perfetto per un
pomeriggio sognante e malinconico.
L'autore!
Truman Capote
Scrittore
statunitense. È una delle voci più originali della letteratura americana
del Novecento.
Dopo il felice esordio con il romanzo Altre voci, altre stanze (1948), furono pubblicati L’arpa d’erba (1951) e Si sentono le muse (1956).
I due romanzi più famosi sono Colazione da Tiffany (1958) e A sangue freddo (1966), considerato il suo capolavoro e Capote lo definì non-fiction novel, cioè romanzo-verità. Da ciascuno di questi due romanzi sono stati tratti dei film; quello di maggiore successo èColazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards, con Audrey Hepburn.
L’ultimo romanzo, rimasto incompiuto, è Preghiere esaudite che avrebbe dovuto essere un affresco del mondo scintillante e glamour dell’alta società statunitense. I primi capitoli furono pubblicati sulla rivista “Esquire” nel 1975, ma furono accolti molto freddamente. Capote non si riprese dalla stroncatura ed entrò in una spirale di droga e alcol che lo condusse alla morte.
Oltre che nella narrativa, Capote si cimentò anche nel saggio (Musica per camaleonti, 1980) e nella sceneggiatura cinematografica (Il tesoro dell'Africa, 1954, diretto da John Huston).
Dopo il felice esordio con il romanzo Altre voci, altre stanze (1948), furono pubblicati L’arpa d’erba (1951) e Si sentono le muse (1956).
I due romanzi più famosi sono Colazione da Tiffany (1958) e A sangue freddo (1966), considerato il suo capolavoro e Capote lo definì non-fiction novel, cioè romanzo-verità. Da ciascuno di questi due romanzi sono stati tratti dei film; quello di maggiore successo èColazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards, con Audrey Hepburn.
L’ultimo romanzo, rimasto incompiuto, è Preghiere esaudite che avrebbe dovuto essere un affresco del mondo scintillante e glamour dell’alta società statunitense. I primi capitoli furono pubblicati sulla rivista “Esquire” nel 1975, ma furono accolti molto freddamente. Capote non si riprese dalla stroncatura ed entrò in una spirale di droga e alcol che lo condusse alla morte.
Oltre che nella narrativa, Capote si cimentò anche nel saggio (Musica per camaleonti, 1980) e nella sceneggiatura cinematografica (Il tesoro dell'Africa, 1954, diretto da John Huston).
Fonte Ibs.it
“E, a
un tratto, accadde. Mentre guardavo i colori sfumati dei capelli di Holly
balenare nella luce rosso-gialla delle foglie, l’amai abbastanza da dimenticare
me stesso, le mie disperazioni egoistiche e da essere contento perché stava per
succedere qualcosa che lei pensava felice.”
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