Kafka sulla spiaggia
Haruki Murakami
Formato: Brossura
Editore: Einaudi
(Super ET)
Pagine: 514
Giudizio sintetico
Un ragazzo di quindici
anni deciso a iniziare davvero a vivere e un anziano docile e ingenuo fuggono
dallo stesso quartiere di Tokyo negli stessi istanti diretti nel sud del paese,
a Takamatsu.
Il ragazzo, Kafka, fugge
dal padre.
Il vecchio, Nagata, dalla scena
di un delitto nel quale è coinvolto.
Due storie separate ma
unite da un sottile filo di suspance.
Recensione:
Nella
praticità della vita di tutti i giorni sono estremamente legata alla realtà e
al concreto di ogni cosa, è difficile che nell’affrontare le situazioni io non
leghi un’azione ad un fatto.
Non esistono "0se" e "ma", esiste l’azione e il concreto.
A volte però
mi lascio trasportare dai pensieri e dai sogni, da ciò che vorrei, da quanto un
sentimento si può coltivare ogni giorno con una sana dose di desiderio di ciò
che si vorrebbe e forse è questo l’ingrediente segreto per capire e apprezzare
un romanzo di Murakami.
Non mi sono
mai cimentata con romanzi onirici perché sapevo che mi sarei trovata in
difficoltà, perché tutto ciò che è irrazionale e inspiegabile viene
automaticamente eliminato e bollato come “assurdo” dalla mia testa.
Se non è fantascienza
insomma non ha motivo di esistere.
Poi è arrivato
Murakami, consigliato dall’unica persona delle tre al mondo da cui accetto
consigli di lettura.
Questo libro è
fatto per essere letto a mente libera e
aperta.
Non mi
soffermo sulla trama, quello lo lascio a chi deciderà di intraprendere questa
esperienza di lettura.
Anche perché
credo che la stessa trama sia soggetta
alla diversa interpretazione che ognuno di noi vuole darle.
Dai
personaggi, ai dialoghi, alle situazioni, credo che il disegno sia completo
solo con la soggettiva interpretazione del lettore.
Murakami porta
con “Kafka sulla spiaggia” in un mondo dove le domande non vengono poste per
avere risposte, dove l’impossibile diventa la norma e ciò che all’inizio vi
farà storcere il naso, con il tempo sarà qualcosa di normale ( gatti che
parlano, pesci che piovono dal cielo, maledizioni, apparizioni..ecc.)
Bisogna
lasciarsi trasportare dal flusso del racconto che, per quanto ricco di
riflessioni profonde e metafore complesse, non risulta mai pesante o noioso.
Ogni
personaggio è alla ricerca di qualcosa e le figure che si trovano in questo
cammino e nel luogo di approdo comune sanno essere d’aiuto e di stimolo nel
trovare soluzioni o percorsi alternativi per giungere alla meta.
Se la vostra idea
di romanzo equivale ad una retta dove inizio e fine sono ben delineati, dove ad
un’azione corrisponde una reazione, dove ogni fatto ha una razionale
motivazioni e dove alle domande poste alla fine viene data una risposta,
troverete serie difficoltà nella lettura e nella comprensione di autore e
libro.
La difficoltà
sta, secondo me, nell’accettare le surreali svolte che la storia prende, nel
tenere aperte domande che non avranno risposte e situazioni che non hanno senso
apparente, o forse non ce l’hanno proprio.
La bravura di
Murakami sta nel regalare al lettore dei personaggi molto caratterizzati.
Ti affezioni,
ti fondi nelle esperienze vissute e cerchi di immedesimarti nella persona che
cerca risposte a domande che appartengono un po’ a tutti noi.
Alla fine si
sente nell’aria un inspiegabile senso di insoddisfazione ma senza capirne la
ragione.
Dicono poi che
il Giappone descritto da Murakami non sia il vero Giappone ma un posto
vagamente simile che viene colmato dalla fantasia orientale del lettore.
E lo stesso
autore viene descritto come “l’americano” fra gli scrittori orientali.
La scrittura è
eccezionale e ad ogni pagina girata o capitolo concluso si sente una forma di
tranquillità e di pace che porta a leggere il libro in pochissimo tempo.
La verità è che
di questo libro non ho capito molto, ma non mi chiedo il perché, mi godo questa
sensazione di incompletezza e la miriade di riflessioni che scaturiscono anche molto dopo aver finito questa lettura.
Mi sono
lasciata trasportare dal racconto ed è stato bello abbandonarsi a qualcosa di
nuovo.
E’ stato bello
prendere per mano Murakami e toccare luoghi che non avrei mai esplorato, vivere
un’esperienza di lettura diversa e cogliere il fascino del surreale e
apprezzarlo pagina dopo pagina.
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Murakami Haruki è nato
a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha
tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e
Salinger. Con La fine
del mondo e Il paese delle meraviglie Murakami ha vinto in Giappone il
Premio Tanizaki. Tra i libri pubblicati da Einaudi troviamo Dance Dance Dance, La ragazza dello Sputnik, Underground, Tutti i figli di Dio danzano, Norwegian Wood, L'uccello che girava le Viti del Mondo, Kafka sulla spiaggia, After Dark, L'elefante scomparso e altri racconti, L'arte di correre, Nel segno della pecora, I salici ciechi e la donna addormentata, 1Q84, A sud del confine, a ovest del sole, Sonno, L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi
anni di pellegrinaggio, Uomini senza donne, Prigioniero in
biblioteca («La storia, parente diretta di Luka e il fuoco della vita di Salman Rushdie,
ma con meno mitologia, è molto divertente per i lettori più giovani ma è
abbastanza profonda da affascinare anche gli adulti che hanno ancora il piacere
della fantasia.» Da una recensione di «Internazionale»).
Fra marzo e maggio del 2013 Einaudi ha pubblicato i dodici titoli della uniform edition nei Super ET, con le copertine di Noma Bar. Del 2013 anche il saggio musicale Ritratti in Jazz con i disegni di Wada Makoto.
Fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembra appartenere alla tradizione nipponica.
Tra i numerosi premi ricordiamo il World Fantasy Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009). Lo scrittore giapponese è stato indicato come uno dei favoriti all'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.
Fra marzo e maggio del 2013 Einaudi ha pubblicato i dodici titoli della uniform edition nei Super ET, con le copertine di Noma Bar. Del 2013 anche il saggio musicale Ritratti in Jazz con i disegni di Wada Makoto.
Fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembra appartenere alla tradizione nipponica.
Tra i numerosi premi ricordiamo il World Fantasy Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009). Lo scrittore giapponese è stato indicato come uno dei favoriti all'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.
Fonte: ibs.it
“…
Cammino lungo la riva della coscienza, dove le onde si muovono in un flusso e
riflusso continuo. Quando arrivano, lasciano dietro di sè delle scritte che
subito l’ondata successiva cancella.
Cerco di leggerle in fretta, nel breve intervallo fra un’onda e l’altra.
Ma non è facile.
Prima che faccia in tempo a leggere, arriva una nuova onda a cancellare tutto.
Nella coscienza rimangono solo indecifrabili frammenti di parole… ”
Cerco di leggerle in fretta, nel breve intervallo fra un’onda e l’altra.
Ma non è facile.
Prima che faccia in tempo a leggere, arriva una nuova onda a cancellare tutto.
Nella coscienza rimangono solo indecifrabili frammenti di parole… ”
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