venerdì 1 settembre 2017

Recensione de "Gli invisibili - La storia dei prigionieri illustri di Hitler in Italia" di Mirella Serri

Gli invisibili
Mirella Serri

Formato: Copertina rigida
Pagine: 238
Genere: Storia
Editore: Longanesi


Giudizio Sintetico



Ci sono storie che rimangono nella nicchia di racconti sussurrati, mai portati alla luce con la delicatezza e il tatto  necessari, storie utili ad ampliare il bagaglio della conoscenza capaci di contenere e far coesistere fascino e drammaticità.
Storie di personaggi che, in una guerra infame e carica d’odio, hanno avuto un trattamento “diverso”, perché in qualche modo non sacrificabili, pedine da utilizzare al momento giusto sullo scacchiere delle trattative.
Queste persone sono gli “invisibili”, donne e uomini diversi per estrazione sociale, nazione, occupazione e religione, giunti a Villabassa, vicino alle rive incantate del lago di Braies in Sudtirolo, alla fine di Aprile del 1945, a bordo di alcuni pullman.
La guerra sta finendo, e queste 139 persone sono prigionieri illustri di Hitler, giunti in Italia a quale scopo? Chi si nasconde dietro  cappotti logori e guance scavate? Quali storie sono contenute negli occhi spenti di queste persone?

In queste pagine Mirella Serri ci porta alla scoperta delle vite di personaggi illustri, spesso diventati scomodi, arrestati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale e internati nei campi di concentramento, separati dagli altri prigionieri, detenuti illustri ma invisibili.
Persone che hanno partecipato all’evoluzione  della storia europea degli ultimi anni di pace, come l’ex cancelliere austriaco Kurt von Schuschnigg, l’ex primo ministro francese Léon Blum, figli d’arte come gli italiani Sante Garibaldi, nipote dell’eroe dei due mondi e Mario Badoglio, figlio del generale e filonazisti divenuti inutilizzabili come Filippo d’Assia, marito di Mafalda di Savoia, figlia del re d’Italia e molti altri.
Attraverso queste pagine entriamo nelle vite di queste persone, scopriamo i drammi che hanno dovuto affrontare e ripercorriamo i passaggi della storia europea che hanno portato alla loro detenzione.
Mirella Serri crea e ricostruisce i fatti con grande attenzione e precisione storica in grado di dare una panoramica chiara e completa, intreccia le vicende che uniscono i prigionieri, spesso vittime e carnefici in passato e divenute vittime delle azioni compiute da quel regime capace di calpestare la clemenza.
Una narrazione fitta che non risulta mai pesante, concetti ricchi esposti in modo chiaro e semplice, in grado di catturare l’attenzione di qualsiasi lettore, amanti di vite e intrecci storici.
Una scrittura semplice ma di grande struttura fluida che non stanca mai ma che coinvolge in ogni riga.
La forza di questo libro sta nelle tante storie contenute, nella capacità dell’autrice di tenere alta l’attenzione del lettore,  nel saper condividere molte storie e nozioni in modo semplice e fruibile da chiunque.

Un libro intenso, per la storia contenuta, una storia semisconosciuta finalmente portata a conoscenza di tutti in modo semplice ma eccelso.


Mirella Serri  insegna Letteratura e giornalismo all’Università La Sapienza di Roma. Scrive per La Stampa, Ttl, Sette-Corriere della Sera e collabora con Rai Storia. Tra i suoi libri: Carlo Dossi e il racconto (Bulzoni), Storie di spie. Saggi sul Novecento in letteratura (Edisud), Il breve viaggio. Giaime Pintor nella Weimar nazista (Marsilio), I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte. 1938-1948 (Corbaccio, 2005), I profeti disarmati. 1945-1948. La guerra tra le due sinistre (Corbaccio, 2008). Ha curato Doppio diario. 1936-1943 (Einaudi) di Giaime Pintor e ha partecipato ai volumi collettivi Donne del Risorgimento e Donne nella Grande Guerra (entrambi per Il Mulino). Con Longanesi ha pubblicato nel 2012 Sorvegliati speciali. Gli intellettuali spiati dai gendarmi (1945-1980), Un amore partigiano (2014) e Gli invisibili. La storia segreta dei prigionieri illustri di Hitler in Italia (2015).


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